George Koppelman and Daniel Wechsler ne hanno dato notizia nel loro nuovo libro Shakespeare’s Beehive.
In un interessante articolo disponibile su The Collation, il sito della Folger Shakespeare Library, Michael Witmore e Heather Wolfe discutono degli elementi che potrebbero confermare o confutare la veridicità di questa scoperta che, se vera, sarebbe rivoluzionaria per gli studi shakespeariani.